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Quando ero giovane, ai miei bei tempi, quando si portavano i pantaloni alla marinara, quando se pioveva il governo era ladro, il massimo dell’aspirazione escursionistica era il sogno di raggiungere con l’oratorio il Santuario della Madonna di Caravaggio e fare merenda con pane, burro e zucchero .
Ora una fitta al basso ventre ed un improvviso travaso di bile ci assale vedendo la comitiva di studentelli perfettamente griffati e dotati di ogni ben di Dio fotografico affidarsi ad hostess eleganti ed eteree mentre si accomodano in business class per sopportare le fatiche e le difficoltà del tragitto verso Dubai, coccolati oltre misura dalle attenzioni della sontuosa compagnia Emirates considerata tra le migliori al mondo ed inspiegabilmente caduta in basso come sponsor della seconda squadra calcistica di Milano .
Buon Niola togliti immediatamente dal muso quel ghigno satanico al solo pensiero della vagonata di sesterzi e di dobloni che hai risparmiato in occasione della tua ultima scappata in loco, semplicemente avendo effettuato uno stop intermedio invece che la trasvolata diretta da noi testè effettuata .
Il Terminal 3, mai trattato in precedenza, è semplicemente esagerato, troppo sfarzoso ed eccessivamente studiato per essere un semplice ricevimento passeggeri accolti da cascate verticali e da fontane illuminate da soffitti trasparenti riflettenti lo splendido sole arabico …
Lingue di bava bollentisi spalmano sulla nostra cute mentre ci appisoliamo bordo piscina in questa prima mattinata quanto mai hot a poche ore dalla Santa Pasqua, qui ovviamente sconosciuta e non considerata se non dalle numerose mandrie tricolori per le quali ogni scusa è buona per lasciare il Belpaese .
Il quanto mai stizzito e stizzoso Tommy, erede dell’aristocratica stirpe degli Asburgo Sassonia Torlonia, rifiuta sdegnosamente di salire su una plebea
( sue testuali parole) Toyota Yaris mentre a destra e manca sfrecciano mostruose fuoriserie, mastodontici fuoristarda, indescrivibili fuori di testa .
La comunità scientifica mondiale è in seduta plenaria permanente per cercare di dare ai posteri l’ardua sentenza sulle capacità digestive del buon Nico capace di ingurgitare, e non si sa proprio come assimilare, quantità mostruose di lipidi, grassi, proteine, carboidrati, zuccheri ad una velocità fulminea.
Sarà quel che sarà, i detrattori potranno dire qualsiasi cosa circa questo parco giochi per adulti mai cresciuti, ma noi apprezziamo veramente tantissimo la penta vacanza in loco, passando ore intere in un’acqua veramente caldissima, in una spiaggia molto accogliente, in un’atmosfera cosmopolita ma ormai quasi famigliare .
Riusciamo una volta ancora ad intrufolarci all’interno del Medianat, ci spacciamo per sperperatori senza limiti di denaro ed accolti con petali di rose sparse ovunque ci godiamo un’oretta di vita privilegiata, come di norma per Vito il Mito, proprio in faccia alla leggendaria vela alberghiera simbolo planetario di opulenza, ricchezza, esagerazione .
Diretti verso il Dubai Outlet, meta auspicata e tanto desiderata dai pargoli vogliosi di rifarsi il guardaroba street wear di assoluta tendenza, vediamo nel nulla più assoluto dei sobborghi desertici di Dubai una costruzione megagalattica, straimponente, avveniristica ma quanto mai misteriosa non recando alcuna indicazione o insegna .
Ci avviciniamo titubanti e perplessi per poi rimanere quanto mai sbigottiti nel comprendere che tutto ciò non è altro che un ippodromo, a dir la verità
più simile ad una astronave appena atterrata da un pianeta extragalattico, con una serie infinita di meravigliose suite che si affacciano sul circuito dei quadrupedi, qui veberati come vere e prorpie divinità, ovviamente a puro scopo di lucro .
Già in prognosi riservata a causa degli acquisti ossessivi compulsivi dei giovani alto spendenti fashion victims, la plastica fantastica viene definitivamente dissanguata con l’ingresso all’Atlantis, acquafan con ingresso regolato dal redditometro: lo raggiungiamo con una monorail automatizzata che passa sopra i tetti delle ville di Palm Jumeirah, utopia costruttiva realizzata con sfarzi mostruosi per ottenere una vera e propria propagine della città in mare aperto .
Per la serie dei film “ Ma chi cazzo me lo ha fatto fare” cerco, ma ben presto rinuncio, di stare a ruota degli elettrizzati e schizzati pargoli che come schegge impazzite si lanciano in toboga liquidi, su salvagenti gonfiabili lungo impetuose rapide per giungere al gran finale con la folle caduta dalla torre dello Zigurrat ed ammaraggio in una vasca contornata da ogni tipo di pesce, squali compresi .
Piccolo appunto lavorativo: data la contingente crisi del mercato della comunicazione, della pubblicità, della reclame e della propaganda sarebbe più che ipotizzabile il darsi alla vendita delle fette di anguria proposte con il modestissimo ricarico del 5000 per cento rispetto al loro reale valore di coltivazione.
Come in tutto nella vita non ci si deve mai fernare alle prime apparenze ed ecco allora che ai futuri viaggiatori con destinazione Emitrati Arabi consigliamo vivamente il nostro albergo, pronunciato il loco Suka Mink ma in realtà praticamente un pied dans l’eau, esattamente sulla spiaggia di Jumeirah con a nostra disposizione le solite misere, ridottissime e praticamente invivibili nove stanze giusto per non voler esagerare con la denominazione di camera d’albergo, il tutto per meno di 160 euro a notte in quattro .
Unica vera preoccupazione il fatto che il personale, assolutamente impeccabile e sempre disponibilissimo, mi si rivolge con un troppo democratico Sir e non, come qualche tempo fa, con il più adatto ed altisonante Milord, che sia l’inizio della fine ??
Personaggio del giorno giovane indigeno di gran classe e raffinata immagine, probabilmente padrone di un centinaio di appartamenti, di una trentina di automobili e di qualche dozzina di società finanziarie ed immobiliari che interpreta al meglio il bon ton di oxfordiana memoria gustando un prelibatissimo gelato leccandolo direttamente dalla coppetta stile il cammello che si tiene in stanza per gli impulsi personali .
C’è il gioco delle tre tavolette, il giro dei quattro cantoni, la corsa dei Cinque Mulini, il trofeo delle Sei Nazioni, noi completiamo il conteggio con la visita di tutti e sette i principali mall della città andandone a scovare alcuni assolutamente off limits dai naturali persorsi turistici .
Cinque ore consecutive di ammollo in una mare tendente alla minestrina mi permettono di diventare il prossimo testimonila dell’uomo nell’oblò della lavatrice ma mi fanno anche capire che la pacchia sta finendo e che ogni scusa è buona per approfittare di ogni istante di relax offerta dai sempre accoglientissimi Emirati .