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L'ormai consolidata e radicata complicazione organizzativa famigliare, dovuta al totale ed assoluto menefreghismo di un lato del ceppo araldico della stirpe sicula mixata al nobile sangue meneghino, ci vede ancora una volta costretti a presentarci ai nastri di partenza delle vacanze natalizie in ordine sparso e pertanto alla spicciolata cercheremo un ricongiungimento a meta raggiunta.
Troppo facile intuire la destinazione, non lasciamo il ben che minimo dubbio alla fantasia di voi affezionati lettori ed ora anche utenti digitali di questi racconti che grazie agli ultimi, diabolici ritrovati della tecnologia, sono ora condivisibili ad una quanto mai ampia platea, che puo' cosi venir a conoscenza della piu' dettagliata e personale esperienza della "vita degli altri", grazie a servizi satanici di diffusione multimediale.
Copia/incolla, control c/control v, paste ..ognuno utilizzi il metodo che ritiene piu' opportuno ma il risultato non cambiera' anche in presenza di eventuale cambio dell'ordine degli stop intermedi. ... Il traguardo è sempre lo stesso: Dubai, the dreamland.
Lasciamo una grigia e nebbiosa terra dominata dalla Lega per fare scalo intermedio a Istanbul che raggiungiamo dopo due ore di sauna, causa termostato mal regolato all'interno della carlinga della Pegasus, notiamo con piacere un restyling accattivante nel secondo aeroporto della megalopoli turca, in Italia ci sogneremmo una simile accoglienza, orecchiamo il solito luogo comune nell'elegante Trattoria Milano con Toto Cutugno in sottofondo con la sua storica "Italiano vero", e paghiamo il più salato conto mai addebitatoci da Mc per una coca e due gelati, manco fossimo in un hotel di charme al tramonto vista Bosforo.
L’apprezzato, seppur molto salato, tentativo della travel planner di farci volare nel miglior modo possibile grazie ad un upgrade di posizione logistica è miseramente naufragato causa presenza di tre comari di dubbia provenienza ma di certa discendenza che hanno berciato maleducatamente tutto il viaggio con risa, lazzi e gorgheggii gutturali tra file diverse.
Messo a dura prova il mio self control, prima del salto del nervo che si stava tendendo pericolosamente, uno sbotto con rima baciata del genere "continue your conservation when you'll arrive at destination" ha fatto scendere un gelo glaciale e tombale sulla querelle.
Non esiste più religione, anche le più sicure certezze vengono messe in discussione, per la prima volta giungiamo al ritiro bagagli senza che essi siano arrivati al nastro trasportatore, siamo basiti, delusi, quasi perplessi da cotanta inefficienza. ...
Tempo di fare questa riflessione che già ci troviamo sulla metropolitana sopraelevata climatizzata che ci proietta molto più che velocemente a destinazione ove notiamo il cambiamento del nome della stazione prevista (chissà mai perché' ?? ) e raggiungiamo il piacere assoluto del servizio e del confort arrivando direttamente nell'appartamento con il carrello della spesa effettuata nel supermercato francese ubicato nelle fondamenta del nostro building.
E' Natale, è Natale. ... si può dare di più ..noi possiamo solamente ricordarci il jingle di un famoso spot dolciario per tornare con la mente e con lo spirito alla sacra ricorrenza qua ovviamente non considerata in nessuna maniera, neanche a beneficio degli importatori di abbondanti iniezioni di denaro liquido.
Dopo un necessario e corroborante riposino i tre Caprotti guys si appropinquano alla prospicente spiaggia Jumeirah, ridotta ai minimi termini per volere del Dio Denaro che, nel giro di sei mesi, ha completamente stravolto il beach front di un lungomare che poteva tranquillamente essere inserito tra i dieci più belli all over the world.
Non che adesso sia brutto, anzi, ma seppur costruiti splendidamente, questi nuovi esercizi commerciali in legno e vetro hanno tolto molto respiro al bagnasciuga che inoltre, tra non molto, vedrà sorgere dalle acque antistanti l'ennesimo miracolo ingegneristico poi trasformabile in isola abitativa e speculativa.
Il bagno di Natale è da fantasia onirica, per non parlare poi della doccia quasi bollente effettuata nelle cabine "astronavi" bordo spiaggia, a disposizione naturalmente gratuita di chiunque, ci godiamo poi il tramonto sorseggiando amabilmente tre frullati di categoria, troviamo finalmente con facilità un hot spot wi fi free, sembra incredibile ma mancava solo e proprio quello, e mentre su Dubai calano le prime ombre della notte dando inizio allo spettacolo spettacolare di qualche milione di lampadine accese negli innumerevoli grattacieli a perdita d'occhio, assistiamo ammutoliti all'ennesima performance culinaria di Nico che assale al KFC con un’avidità quasi, ma dicasi solo quasi, senza precedenti.
Riprendiamo le solite abitudini, la classica routine, il consolidato tran tran già più che piacevolmente sperimentato in precedenti permanenze in loco: spiaggia, relax, qualche foto, struscio per negozi sempre più di tendenza, ingresso senza alcun ostacolo in alberghi sontuosi ed in resort sulla battigia da cartolina patinata. P.S. Julian, responsabile sudafricano dell'hospitality dell'esclusivissimo Maydan on the Beach è altamente consigliato al pubblico femminile, target donna 14-64.
Il passeggiare con un caldo sole che accarezza pelle ed anima, canticchiando, seppur non troppo intonato, un Last Christmas degli Wham a tutto volume nello strepitoso Galaxy Samsung, scattando istantanee agli edifici più avveniristici della città che più adoro al mondo non ha veramente prezzo, Master Card docet
Nella vita tutto è parziale, temporaneo, mera fallace illusione, senza un vero e proprio cardine su cui basare le proprie certezze: la pietra miliare dell'acquisto ossessivo compulsivo si è sgretolata, il Sun Sand Sports Factory Outlet, meta di orde fameliche di shopper addicted, non tiene più Abercrombie &Fitch a prezzi irrisori come da tradizione consolidata, politiche commerciali non ben definite, riceviamo tre risposte contrastanti da tre diversi commessi, hanno fatto si che il brand cult del leasure wear scomparisse dagli scaffali di questo enorme santuario del consumismo tra le sabbie del deserto.
Neanche la tanto sospirata ed agognata farcitura di mozzarella nel bordo della stuffed crost di Pizza Hut riesce a consolarci, sebbene quattro paia di Nike al prezzo italiano di una siano nell'enorme sacchetto posato al nostro fianco, ci sentiamo comunque derubati di un nostro "diritto acquisito".
Come tutti i grandi imperi della storia dell’umanità anche questo ritengo che ben presto si estinguerà senza lasciare alcun ricordo significativo ai posteri e le prime avviglie di questo decadimento irrefrenabile sono lampanti: è semplicemente inammissibile accettare ben due scale mobili ferme in due diverse fermate della metropolitana, con conseguente immediato moto di stizza dello sportivissimo calciatore di palloni.
Un involontario errore di orientamento ci fa perdere un quarto d'ora permettendoci però di arrivare al capolinea Creak della subway e vedendo, nel nulla più assoluto, come tanta inventiva, molta progettazione ed infinita disponibilità di cash possano creare un qualcosa che al prossimo viaggio sarà ovviamente già inaugurato e sfavillante.
Bur Dubai e Deira conservano, non so ancora per quanto, un qualcosa di autentico, vero, originale, caratteristico ed allora dimentichiamo per qualche istante le luci della ribalta del palcoscenico della perfetta e lussuosissima Dubai Marina per immergerci nella vita vissuta tra i vicoli del suq, attorniati dal vociare incessante dei venditori, abbagliati dai colori intensi dei tessuti, attirati dalle fragranze delle spezie, incuriositi dal frenetico andirivieni di coloro che sembrano lavorare al cospetto dei più , invece seduti a chiacchierare, a fumare, a non fare assolutamente niente.
Grandissimo finale di mattinata al mercato del pesce ove ogni possibile, immaginabile o ipotizzabile creatura sottomarina è esposta a beneficio di raffinati palati fini e di affamate macchine fotografiche digitali, entrambe le categorie estasiate da uno spettacolo sicuramente affascinante, con i ragazzi subito protagonisti d’incontri con i pescivendoli ben contenti di farsi immortalare con giovani europei che, senza neanche accorgersi, si ritrovano in mano teste mozzate di pesce spada con annessa sciabola sguainata.
Cerchiamo di rianimare la boccheggiante economia locale acchiappando un taxy e raggiungendo la Kyte Beach, finora mai trattata e considerata, ove passiamo quasi tutta la giornata tra bagni di sole, di acqua ritemprante e rigenerante le mie membra ormai flaccide e vetuste, e divertenti partite di pallavolo con non meglio assimilati componenti provenienti da Marocco, Brasile, Germania in quello straordinario mix che solo questa città ed il fascino infinito di una sfera riuscirebbero a creare.
Dopo qualche scambio di semplice assaggio delle altrui potenzialità Nico ingrana la prima, accende il turbo e non esiste più partita, diventando ben presto idolo e riferimento dei compagni carioca, felici e vincenti grazie all'apporto fondamentale della banda del Concorezzo Volley.
Giuro di non essere pagato dalla pro loco locale ma non riesco che a rimanere estasiato. nell'ammirare la passeggiata lungomare, costruita ovviamente in qualche settimana dal solito nugolo di operai asiatici sfruttati in condizioni disumane, che permette la scelta tra assi di pregiato legno disposte con precisione chirurgica o delicato tartan multicolore dal morbidissimo assorbimento del passo del venerato viandante.
Grazie ad un gancio, la raccomandazione la fa da padrona in ogni angolo della Terra, sgattaioliamo dentro all'Infinity, grattacielo avvitato su stesso al limite dell'impensabile, schizzato dall'arcinota archistar Abdullah Al Niola, ci intrufoliamo lemme lemme, quatti quatti al 52 piano del Marriott, da dove ammiriamo tutta Dubai Marina nella sua piu' completa e strepitosa bellezza nonostante qualche accenno di vertigine e gran colpo finale con ennesima performance calcistica nel più esclusivo sports club degli Emirati ove è la volta del Nico ad essere eletto MVP della singolar tenzone pallonara, nonostante una sua non eccelsa predisposizione alla disciplina pedatoria
Oltre al meritato trofeo da conservare a futura memoria indimenticabile è la composizione della merenda del primogenito, che baciato dal sole al suo tramonto, addenta da Subway un panino fireworks accompagnato da un’autobotte dei vigili del fuoco necessaria a placare il retrogusto di salame piccante, aglio, cipolla, gialapegno, pollo speziato e peperoncino on the top. ... tassativo suo riposo notturno sul balcone.
Stasera probabilmente abbiamo superato il limite del non ritorno, abbiamo constatato con mano, consapevoli di avere un Tommaso in famiglia, cosa vuol dire esagerare, non poter essere paragonati a nessuno, essere semplicemente i migliori: cosa altro si potrebbe dire a questi pastori di cammelli dalle camicie da notte inamidate e dalle possibilità illimitate che per puro sfizio ricreativo s’inventano una torre cilindrica posizionata in mezza alla Marina ed inserendoci, come la migliore delle torte millefoglie, sette ristoranti diversi in sette piani di farcitura, ognuno caratterizzato da gusti, ambienti e sapori contrastanti ed affascinanti, proponendo pertanto una gamma di offerta culinaria spaziante tra l'elegante nouvelle cuisine francese, la più ricercata fusion araba, la più esclusiva nippo-indo-cinese, la più british inglese, la più speziata tex mex. .
L'immagine può anche non apparire esaltante ma come diceva qualcuno il fine giustifica sempre i mezzi con i quali si ottengono i risultati: il Caprotti in mutande, ancora avvolto dai fumi del sonno, ha sicuramente un qualche cosa di inquietante ma il poter discendere una tromba dell'ascensore per acquistare, dodici passi di numero fuori il relativo sbarco, baguette croccanti e pain au chocolat fumanti ha del comodoso andante.
Se mai fosse possibile rallentiamo il nostro già cadenzato procedere, oggi all’unanimità propendiamo per un all day long bordo piscina, con unica digressione per temporaneo rifornimento alimentare ed approvvigionamento dall'adorato fast food stars and stripes, posizionato a distanza di possibile ordinazione vocale.
Nel tardo pomeriggio cerchiamo di capire a cosa mai possa essere servito buttare letteralmente nella discarica alcune decine di milioni di euro per realizzare la più insulsa e indefinibile metrotranvia mai rotaiata sul pianeta terra, un insieme incalcolabile di scambi giusto per il gusto di dire di aver costruito un’altra infrastruttura sferragliante tra la moltitudine di grattacieli multicolori, multifunzioni, multidimensioni, multiformati.
Stando con gli storpi si dice che s’impara a zoppicare ed allora ecco la pluridecorata in cultura dimostrare di aver assimilato meglio del maestro l'arte del disorientamento degli addetti alla security, permettendo cosi all’allegra combriccola brianzola di spaparanzarsi in primissima fila sui lettini dello snobbissimo Medinat per godersi un farewell to the sunset proprio attaccati al Burj Al Arab, simbolo globale di questa mecca del tutto e del di più .
Botta di vita serale, decidiamo per sortita notturna con obiettivo in primis alimentare, che viene espletato in più che buona pizzeria tricolore, Antonio Naturalmente, consigliata da capitolino quasi connazionale, casualmente incontrato e cui vanno i nostri sinceri ringraziamenti, indi ludico-godereccio con toccata e molto fuga al Toro Toro, doppia stellina nel trip advisor del divertimemto, e all'ambiguo e quasi funereo Buddha Bar popolato da loschi figuri dal misterioso passato, dall'improbabile futuro e da signorine tutta apparenza e tariffario in bella mostra.
Caliamo il poker, per la quarta volta in quest’ultimo lustro celebriamo lo scoccare del fatidico rintocco celebrativo del sorgere del nuovo anno a Dubai, chiedendo umilmente scusa all’ospitalissima municipalità per il tradimento loro perpetrato nel 2013, allorché comunque non festeggiamo in quel di Doha, causa considerazione satanica dei bagordi di San Silvestro. da parte dei morigerati e quasi credenti qatarioti dirimpettai che considerano gli Emirati dissoluti e peccaminosi.
Intera giornata ad espletare il rito dell'abbronzatura, seppur castigata e molto pudica, lentissima salita alla sommità dell'ultima creazione, in questo caso molto parsimoniosa ed oculata, di casa Hilton che, oltre agli arredi, sembra aver risparmiato anche sulla velocità degli ascensori in salita verso il 50` piano, da cui si gode in compenso una vista da scioglimento del diaframma della sempre presente Nikon.
Premio eleganza e signorilità a nobiluomo russo della casata dei Romanoff che cercava, urlando e sbraitando, di comprare due posti a tavola per il cenone, tentando di corrompere la malcapitata ed impaurita addetta alle prenotazione dell'esclusivissimo party bordo piscina e nota di plauso a chiunque riuscirà a trovare una bollicina alcolica acquistabile in loco, il succo di mela fermentato, unico liquido conservato in bottiglia di vetro, fa passare ogni istinto di sballo etilico.
Il rito scaramantico e di buon auspicio del bagno di Capodanno viene espletato nelle cristalline ma non certo termali acque del Golfo Persico, la temperatura è comunque ideale e nessuna nuvola su tutto il quasi continente arabo ci fa una volta ancora ringraziare la scelta di aver svernato da queste parti.
A proposito di party ieri notte, senza gli eccessi di tipico stampo mediterraneo e senza raggiungere le vette emozionanti di precedenti annate (altro segnale di paurosa contrazione dei consumi) abbiamo in ogni modo degnamente festeggiato l'arrivo del ventiquindici assistendo un decoroso spettacolo pirotecnico piedi nella sabbia, avvolti e circondati da luci e suoni delle varie discoteche all'aperto di tutti i grandi alberghi stile Carlton, Sheraton, Hilton, Le Meridien, affacciati sulla spiaggia.
Alla facciaccia di chef pluristellati stile cometa, vere e proprie attrazioni dei vari cenoni, ovviamente completamente e totalmente sold out, grandissima nota di merito alle delizie alimentari presenti al nostro desco: concentrato croccante di carboidrati con velatura di burro semisalato sormontato da filetto di risalente le correnti norvegesi, parallelepipedi di proteine rosolate in biondo soffritto alla curcuma terapeutica, rossi frutti vegetali di americana provenienza al retrogusto di spremitura olivasca, multistrato di essenza di mandorle e concentrato di cacao farcito con emulsione di latte vaccino e nuance di albume e tuorlo montato con farinosa polvere bianca, piccolo monticello di Venere meneghino a lievitazione naturale con canditi del deserto e uva passa ma non segna ossia crostini al salmone, filetto alla piastra con pomodori, torta foresta nera con crema di mascarpone e panettoncino ino versione micro mignon.
Si dice che fino a che si vince si va avanti a giocare ed allora continuiamo con gli ingressi a "babbo morto" nelle strutture ricettive di maggior brillantezza dell'agglomerato urbano di Dubai: questo pomeriggio è stata la volta della terrazza con piscina a sfioro del Rotana, nulla di memorabile, per poi sincera delusione per il tanto decantato sfavillio delle cinque stelle del Sofitel, in realtà piuttosto opache e poco luccicanti.
Questo sarà l'anno dei cinquanta del Caprotti, a posteri l'ardua sentenza circa auspicata maturità o definitiva putrefazione del soggetto, per il momento si può dire pero' che la doppietta di due nottate sfioranti le due sono un chiaro segnale di vitalità e d’inaspettato dinamismo.
Dritte d’indigeni e soffiate di diari di viaggio ci portano a metter piede nei locali della movida emiratina, fendiamo la città da lato a lato sulla sei corsie per senso di marcia che fa da spina dorsale alla metropoli, saliamo al 41`piano dello Shangri-la ( morire che ci sia un posto "giusto" livello marciapiede) e rimaniamo per lo meno perplessi al cospetto dell'ambiente educatamente definibile ambiguo del The Act, simil teatrino dalle luci molto soffuse e dalla sorpresa finale che non attendiamo di ammirare.
Decisamente molto più sottolineabile nello stesso edificio il lounge bar Ikandi bordo piscina e vista Burj Khalifa, segnalazione di dovere per quattro chiacchiere sotto le stelle, tra colori pastello, in prevalenza un rosa cangiante in tutte le sue sfumature, in un contesto molto raffinato e ben congegnato.
Risolchiamo l'oceano stradale e raggiungiamo il Jumeirah Beach Hotel, uno dei tre simboli del lusso e della ricchezza che fanno di Dubai una delle mete piu' ambire del jet set mondiale, veniamo trasportati da un taf taf lungo la banchina del porto per raggiungere il 360, in Italia la chiameremmo una rotonda sul mare ma a tutti gli effetti il fascino non manca a questa piattaforma vetro e cemento da cui con un dito puoi toccare la mitologica vela del Burj Al Arab.
Qua incontriamo due elegantissimi e chicchissimi eredi della casata medicea con cui continuiamo l'avanscoperta nella night life addentrandoci nelle fondamenta del Jumeirah Palace per stare non piu' del tempo necessario per un rapido drink nella bolgia del Mahiky, non male, presenze abbastanza qualificate, fiumi di alcool altrove semplicemente miraggio, ma certamente non al top del gusto europeo.
Molta faccia tosta dello scrivente imperturbabile a controlli e cancelli ed un sorrisino ammaliante delle signore fasciate in abiti conturbanti ci permettono di raggiungere la spiaggia ove esageriamo con shooting fotografici e selfie digitali per immortalare una serata veramente molto ben riuscita.
Dolce far niente, assoluto nulla, nessun programma, cancellata ogni iniziativa oggi celebriamo il riposo totale, per dovere di presenza e per onorare ospitalità locale ci accomodiamo in spiaggia verso le undici, qualche sguardo ai presenti, piacevole ascolto di brani musicali sapientemente selezionati, necessario bagno ritemprante causa calura tipica d’inizio gennaio e movimento sincronizzato di mandibole e mascelle sono tutto quello che facciamo fino alle prime ore del pomeriggio quando veniamo raggiunti dai blasonati vip di Lungarno con cui ci tratteniamo in chiacchiere, aneddoti e conciliaboli vari.
E' poi il momento di incontrare Niccolo', architetto cestista trasteverino che con una cadenza dialettica tra Christian De Sica e Il Libanese di Romanzo Criminale ci affabula con descrizioni di episodi di vita vissuta molto intensamente, all'insegna dell'estemporanea ricerca dell'io personale, professionale e prossimamente matrimoniale, sempre con il filo conduttore dell’internazionalità planetaria.
La febbre da saldi non ci assale, è già insita in noi, scorre nel nostro Dna, permettendoci di andare a colpo sicuro a scovare il prezzo giusto in questa Mecca del commercio senza limiti, ove è possibile acquistare il tutto e magari anche qualcosa di più ancora, compresa la Rolls Royce cabrio interamente placcata in argento massiccio ed esposta al centro commerciale, stile Girasole di Rozzano.
Cerco disperatamente un pastore delle anime per confessare i miei peccati, non trovandolo ovviamente mi tengo il rimorso per non aver mantenuto la promessa di non mettere più piede al Dubai Mall, ma anche questa volta non riesco a resistere alla tentazione e dedico un paio d'ore del mio preziosissimo tempo tra getti d'acqua colorati, sons et lumieres degne del Re Sole e cibo tanto prelibato quanto diversificato, in quanto riempiamo l'apparato digerente con pietanze messicane, italiane, norvegesi, greche ed ovviamente asiatiche.
Al limite non vi è mai fine ed allora giusto per far felici noi fotografi i padroni della torre più alta del mondo hanno deciso proprio quest'anno una coreografia strepitosa che permette di impressionare i sensori delle innumerevoli digitali puntate verso la sommita'degli 824 metri con riflessi multitonalita' a dir poco originali se non addirittura eccentrici.
Il caffe' Vogue, classe, eleganza e raffinatezza al top, comincia a riportarmi con la mente al dovere, sacro imperativo massimo di noi esseri coscienziosi, ma la sorte sembra accanirsi ancora su di me: al momento di raggiungere gli emiri toscani conosciamo una ragazza immagine pensate un po' di. ... Gq.
Qualcosa mi fa capire che è ora di tornare a vendere réclame !!
Il meeting era previsto all'appena inaugurato Four Seasons Jumeirah ed un vero e proprio pugno nello stomaco ci accoglie in questo luogo delle meraviglie togliendoci ogni riserva estrema di respiro: sfarzo, opulenza, esagerazione trasudano da ogni poro di questo castello incantato degno della miglior fiaba.
Ma non è finita qua: quando i bravi bambini sono certamente già nel beato mondo dei sogni, a questi grulli compagni di merende dell'astro nascente della politica mondiale viene la brillante idea di raggiungere l'Armani Prive' ove, grazie al sorriso ed alle conoscenze della sopracitata donna copertina, saltiamo a piè pari la fila pazientemente in attesa di un misericordioso assenso all'ingresso da parte di un armadio di ebano a tre ante circondato da un nugolo di conigliette.
Tra lo sconvolto e l'incredulo mi accodo all'allegra combriccola per poi mischiarmi, ovviamente ultimo tra gli ultimi, nel gotha dei protagonisti della night life di Dubai, capitanata da kazaki, tagiki e uzbeki di classe eccelsa contornati da un parterre di modelle, modelline, gnocche e stragnocche che definire appariscenti sarebbe mera limitazione.
Se anche fosse un sogno non svegliatemi, lo sto vivendo troppo bene e la prossima volta ricordatemi di rimettere in carica i meravigliosi Samsung Galaxy S3 ed S4, entrambi out of order in quanto stravolti dal troppo utilizzo per aver immortalato tutto questo ben di Dio, umano e materiale.
Finita la festa gabbato lo santo, aria di completa smobilitazione al termine delle vacanze comandate, che tristezza hanno addirittura smontato il "tipicissimo" albero di Natale in riva al mare il giorno dopo la ricorrenza della nascita del loro Profeta, noi, orfani dei bischeri incapaci di pronunciare la ci, trascorriamo tutto il giorno fino al calare del sipario su questa straordinaria vacanza in spiaggia, ove Nico dona ennesima dimostrazione di strapotere fisico e tattico, cambiamo terreno di gioco ma il risultato non varia, a beach volley "vince semper lu" mentre Tommaso si degna finalmente di dare il suo telefono a graziosa ragazzina russa che da dieci giorni si faceva dei film, consumandolo con gli occhi ed immediatamente tartassandolo via whatsapp non appena apertosi minimo spiraglio.
Poteva non succedere ma è successo: passo tutta la trasvolata da Dubai ad Istanbul con occhio pallato e vertebre cervicali che gridano vendetta ed allora quale occasione migliore per fare un approfondito amarcord di questa parentesi incantata che ci ha donato serenità, tranquillità, curiosità da parte di una meta ogni volta rinnovata e modificata.
L'ultima sera ci riserva l'ennesima sorpresa, non possiamo che ringraziare ed apprezzare per i fuochi d'artificio fuori programma sparati proprio in fronte a noi , mentre cenavamo in spiaggia, con un cameriere che si è più volte preoccupato della temperatura dell'acqua minerale sul nostro tavolino in prima fila ed un altro che ci apriva le salviettine umidificate dopo il termine della cena.
Siamo proprio ai titoli di coda, facciamo in tempo ad incontrare al gate d’imbarco la coppia tanto amore quanto amore che, a quasi due anni di distanza dal matrimonio, vive ancora in perenne viaggio di nozze amoroso, non considerando alcun altro essere vivente e a prendere il volo che ci porterà verso il nostro domicilio fiscale, pur consci del fatto di essere in qualche modo abitanti di questa città unica ed incredibile che ci strega ogni volta sempre di più !!