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Si dice che la cultura sia alla base di tutto ed allora decliniamo ed annacquiamo ai massimi termini questo concetto e dopo aver calcato il palcoscenico del territorio egiziano e tunisino, approfittiamo dell’ennesimo baratto mondadoriano per fare un salto nel passato della civiltà per conoscere da vicino, molto vicino usi, costumi e soprattutto realtà turistico-alberghiere dell’antica Grecia.
Per la prima volta i quattro Caprotti toccano la conformazione geo-fisica del territorio ellenico, per giudicare in prima persona il tanto decantato eremo di Akti Myrina in una delle centinaia di sporgenze terrestri che punteggiano lo specchio acquoso tra Grecia e Turchia.
Leggende e odi ci sono state tramandate da antichi cantori, famosi letterati, contemporanee mondane famiglie lombarde, il nostro personalissimo punto di vista prevede il circoletto rosso di tommasiana memoria per sottolineare uno dei migliori resort attualmente apprezzabili nel bacino del Mediterraneo.
I Viaggi del Ventaglio hanno fatto per l’ennesima volta centro, ricreando tra distese di macchia mediterranea, cespugli di oleandri, piantagioni di rose e gerani, filari di ulivi il tutto spruzzato da canti e salti di grilli, il perfetto connubio tra amena realtà marinara e necessaria pausa lavorativa.
Il villaggio è un bijou, attraente, incantevole, incastonato tra muri a secco e pietre a vista, l’accozzaglia di bailamme turistico costituita per lo più da tranquillissimi faticatori lombardi intenti a sperperare la meritata pensione e tra questi si staglia prepotentemente sul nitido orizzonte blu la figura del tipico scemo del paese che fuggito dal controllo molto elastico della neuro vince a mani basse e briglia sciolte il titolo di logorroico del terzo millennio, la speranza di tutti noi, ospiti ed animatori è di un improvviso e definitivo blocco delle sue corde vocali.
L’illusione di poter dare riposo al nostro apparato digerente affidandolo alle cure di frutta e verdura è ben presto risultata una mera fallace utopia poiché nessuno escluso si è immediatamente convertito alla professione religiosa di San Buffet.
Una tragicomica partita di beach volley a tutt’oggi unico movimento fisico che non sia quello di mandibole e mascelle ci ha fatto capire cosa sia la babele di razze, dialetti e comportamenti venutasi a creare grazie all’apporto di quell’infame di Garibaldi, cui dobbiamo prostrarci per il meraviglioso incrocio venutosi a formare sotto il tendone del circo tricolore.
Non sarà il tipico e caratteristico approdo di pescatori dell’Egeo raffigurato su ogni cartolina di oltre Jonio ma Myrina, roboantemente definita capitale dell’isola è intrigante, fascinosa, decisamente invitante, al punto da meritarsi la nostra attenzione per ben due volte nel corso della stessa giornata.
Un vento insistente che per secoli ha spinto imbarcazioni di eroi, guerrieri e filosofi greci a noi ha portato molto più semplicemente cumuli, cirri e nembi e tutta la giornata di venerdì è stata caratterizzata da un grigio plumbeo stile city londinese in pieno novembre.
Visto che non siamo poi così lontani dai cari fratelli musulmani, distanziati di qualche meridiano più ad est, speriamo insciallah per un mutamento meteorologico.
Finale di giornale pirotecnico con disquisizione etica stile scaricatore di porto tra una iratissima Annie ed un gruppo di ottuagenari fans dello sport del pedale dopato circa l’usufrutto dell’unico tubo catodico disponibile, provate ad indovinare chi potrebbe aver vinto ….
Affamati ed assetati di sole quanto potrebbero esserlo tossici in mancanza di oppiacei vari ci svegliamo più volte durante la notte per costatare la condizione della volta stellare che, ancora prima dello stridulo canto del pennuto ruspante, ci garantisce un sicuro giro completo delle lancette baciati dagli amati raggi solari.
Gran finale con sorpresa in quanto Tommy ruba il proscenio della ribalta ad Annie, impegnata in seducenti balletti e trascinanti esercizi d’alta maestria ginnica, venendo invitato sul palcoscenico per un’esilarante intervista che lo rende immediatamente il beniamino di grandi e piccini estasiati da cotanta semplice sincerità.