GRECIA- MAGGIO 2003

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Una buona ragione per partire potrebbe essere quella di voler dimenticare avvenimenti tragici, situazioni catastrofiche, piaghe irreversibili ed allora con la speranza di lasciare dietro di me frizzi, lazzi e sberleffi post ennesima disfatta calcistica accetto di buon grado l’invito di coloro che mi danno da mangiare per presenziare all’annuale “marchetta” a favore di agenzie e centri media operanti nel contesto pubblicitario.

Torno indietro con gli anni, rispolvero vecchi ricordi, ripasso scenette e canzonette di benvenuto e mi immergo per l’ennesima volta (Alzheimer permettendo dovrebbe essere la diciottesima) nell’atmosfera magica del tridente targato Club Med.

Fulmineo passaggio per un’Atene sconvolta e scoperchiata in vista dei prossimi giochi olimpici di fraterna alleanza e praticamente interminabile transfer attraverso lande desolate e riarse praterie che niente avrebbero da invidiare alle più desolate steppe caucasiche per giungere al più stretto braccio di mare che divida la terra ferma del continente ellenico dall’isola Eubea.

Eravamo stati avvisati dell’imbarco su un traghetto di carontiana fattezza ma lo squallidissimo battello con sottofondo musicale di tristissima melodia ci demoralizza all’inverosimile al punto da non proferire parola fino al raggiungimento della meta finale, il villaggio di Gregolimano, toccata con mano o meglio con apparato digerente in subbuglio causa mancanza di rifocillamento dopo un lasso di tempo che ci avrebbe permesso sicuramente di conoscere i pinguini antartici ( nota di plauso all’imbecille che è riuscito a perdersi sul marciapiede dell’aeroporto ateniese facendoci perdere ulteriori quaranta giri completi della lancetta dei minuti).

Sarebbe banale, scontato, ovvio dire che la gente si è lamentata di tutto e per tutto, non tenendo presente tra l’altro che il tutto era “a babbo morto”, “a ‘uffa”, “ a scrocco”, “a gratis”, ma il giudizio equo super partes deve rendere giustizia a questa realtà vacanziera, forse non all’avanguardia tecnologica ed architettonica, ma inserita in un promontorio di pace, tranquillità, serenità assoluta e totale ( in poche parole sole e basta !! ).

Qualche misero tentativo di organizzazione escursionistica è tragicamente naufragato sul nascere sostituito da un ben più corroborante ed apprezzato ozio non lavorativo, faticosa ed assolata routine giornaliera che cominciava puntualmente per lo scrivente con una morigerata e spartana colazione costituita da ciotolona di yogurt, quattro o cinque pain au chocolat, toast con marmellata, crepes alla nutella, frutta varia e caraffona di spremuta di arancia.

Piacevolissima è stata per me la riscoperta di doti non dimenticate di scivolamento acquatico su unica lista di compensato e balsa, il tutto su di uno specchio d’acqua particolarmente adatto ad evoluzioni sportive di ogni genere che hanno permesso praticamente a tutti i gitanti dell’allegra comitiva di godere appieno della formula sports all inclusive.

Gran finale con complimenti personalmente più che meritati all’organizzazione mondadoriana di tutto l’ambaradan, con show notturno a base di fuochi d’artificio dettati dalla napoletanità dell’amministratore delegato e dulcis in fundo ennesima badilata sulle gengive per ormai ripetitiva vittoria dei cugini ( ma quanto effettivamente tali??)  calcistici ahimè perennemente trionfatori.

Ma esisterà mai un luogo sul pianeta terra in cui non essere derisi per avere scelto la compagine footbalistica sbagliata ??