MEDITERRANEO - AGOSTO 2003

Scrolla il testo per leggere

Adorato Diario, compagno di tante battaglie, sentendo una mancanza quasi spasmodica del nostro ormai pluriennale rapporto molto ravvicinato, ho ritenuto necessario organizzare in quattro e quattr'otto una qualsiasi escursione ferragostana questo per poter avere il piacere di rileggerti, di riscriverti, di risalutarti vista anche la tua incredibile capacità di sopportazione nei miei confronti.

Alla facciaccia della crisi, della stagnazione economica, dell’incipiente recessione, non si riesce a trovare un buco a pagare oro nemmeno nei tanto decantati magici last minute, specchiettoni per allodole facilone che tutto promettono e niente mantengono, ed allora rispolveriamo l’idea della crociera nel bacino del Mediterraneo, già trattata in precedenti capitoli del sacro testo Grande Mondo Moderno.

Lasciamo amici, parenti e litigate varie con sindaci e pubblici ufficiali nel torrido agosto ligure e sfrecciando su un’autostrada che in trent’anni di continui passaggi in loco non avevo mai trovato tanto sgombra, ci facciamo ingurgitare dalla capiente pancia dell’ammiraglia della flotta Grimaldi denominata Fantastic, che con le sue trentacinquemila tonnellate prende tranquillamente la rotta culminante nell’attraente Barcellona.

Pomeriggio equamente diviso tra promenade lungo i violoni antistanti il porto, struscio rampicante delle ormai leggendarie ramblas a dir poco caotiche, brulicanti di fenomeni da baraccone che per la famosa serie “ Cagg’a fa pe campa’”danno libero sfogo alla fantasia più estrema pur di tirar su qualche euro per un piatto di paella ed un boccale di cerveza e necessario stravacco nella lunghissima striscia di sabbia denominata Barceloneta, inglobati in un mix di razze, usi e costumi

( seppur molto ridotti non esattamente consoni ai dettami della Teoria fetish glamour redatta dal Professor Luca Panogia ),  ci fa capire come questa possa essere considerata tranquillamente una delle capitali della globalizzazione, c’e’ veramente di tutto e di più, per ogni desiderio e richiesta anche quella pi stravagante.

Rientro per pappa serale, anche se nel frattempo i due impositori di volontà hanno preteso l’assaggio del locale hermano Mc Donald’s, anch’esso più che mai mix di stirpi, colori, follie  e conoscenza ravvicinata delle performances del Mago del vascello Grimaldi, probabilmente recentemente promosso da capo macchine a prestigiatore ma decisamente degno di sottolineatura visti i numeri da urlo messi in mostra, sotto l’occhio cisposo e non troppo vigile del responsabile di traversata, il leggendario  Johnny Carletti, incartapecorito antenato di Fred Buscaglione cui vanno in ogni modo applausi a scena aperta per certi giochini di equilibrismo in voga all’inizio del secolo scorso ma attualizzati veramente con gran maestria.

Gran finale con l’elezione di Miss Fantastic, alias Lady Crociera, stravinta a mani basse dopo impervie e sofisticatissime selezioni da una spumeggiante Annie, ormai pluridecorata nella carica d’indossatrice di fascia vincente, ma a dir poco perplessa al  momento della premiazione: i tempi cambiano, l’euro la fa da padrone costringendo tutti a tirare la cinghia, ma il passaggio da una pelliccia ad una maglietta della compagnia armatrice lascia sicuramente l’amaro in bocca.

A proposito di magliette sconforto, pena e sincero dolore mi pervadono nel vedere che in un  negozio super specializzato in gadget calcistici, l’unica casacca posta in vendita ribassata era quella della raffazzonata armata morattiana anche qui ahimè considerata perenne….scusate ma non riesco proprio a scriverlo !!.

Dopo aver più che apprezzato la bava ventosa che ci ha accolto a Barcellona, incontriamo ad Ibiza un qualcosa di desiderato, richiesto, inseguito negli ultimi mesi di arsura milanese ma certamente non appropriata per loco e tempistica nella patria delle spiagge: la pioggia.

Saranno le saracche, gli insulti, gli improperi ma quello che si e’ stratificato sopra le nostre teste come una cappa nuvolosa senza speranza solare si e’ improvvisamente squarciata per inondarci con il più potente dei raggi amati, giriamo per qualche minuto per il dedalo di viuzze della vecchia Evissa off limit per i maggiori di quarant’anni e con un cambiamento di programma  degno del più complicato legal thriller, saltiamo sulla prua del primo aliscafo in partenza per Formentera.

Tre quarti d’ora di schizzi e spruzzi acquatici e mettiamo piede in quella che una volta ancora posso affermare sia la più bella sequela di spiagge ed acque cristalline dell’oceano europeo.

Godutissimi bagnetti nelle battigie più rinomate, gran cocktail dei due pischelli che dopo aver dato spettacolo l’anno scorso alla Voile Rouge di Saint Tropez riprendono il tour socio-mondano al gettonatissimo Big Sur tra una popolazione tipicamente ed unicamente italiana o per meglio dire milanese, assolutamente under 35 ed altamente disinibita ( Presidente se ci fossi tu non ne lasceresti viva alcuna….).

Le luci e le melodie della trasgressiva, peccaminosa Ibiza vengono da me dimenticate causa impennata febbrile degna di un puledro di razza per cui immediato stato di catalessi tra greggi di pecorelle ancora senza numero.

Imbottito di pasticche peggio di un discotecomane tossico fatto di ectasy, mi rimetto in piedi a fatica, noleggio un’auto e giriamo per la decaduta Palma, ormai dopo anni di sfavillante mondanità, degno cimitero per elefanti inglesi e tedeschi che hanno deciso di dimenticare le nebbie del Nord Europa in questa cascata di cemento senza alcuna attrattiva paesaggistica che però ci permette di rifarci gli occhi lungo le banchine zeppe d’ogni ben di Dio che abbia la capacita di reggere il moto ondoso, ce n’e’ per tutti i gusti e tutti i tipi, basta avere un portafoglio a fisarmonica.

Come back superlativo con sole a tutto tondo e mare più piatto di uno Swatch  extra slim,  nonostante la nomea aggressiva  del Golfo del Leone e coup de theatre finale del magnifico Niccolo’, che ormai padrone incontrastato della topografia del bastimento, si procura direttamente al bar un aperitivo analpolipo che verrà consumato, dopo un idromassaggio con vista onde, nel salone Ducale allietato dalle note di un’orchestrina jazz che suonava Blue Gardenia mentre il mare ribolliva lentamente ad Est ……