MYKONOS - LUGLIO 2011

Scrolla il testo per leggere

Cercando di accettare le scuse per l'immotivata, imprevista, ingiustificata, imperdonabile assenza della coppia Fortunato, ora denigrata con pubblico ludibrio e prossima scudisciata nella piazza di Lissone, con una smazzata degna del miglior baro ed una mano di dadi sul tavolo del fato, decidiamo di riorganizzare il gruppone di Formentera, uniamo esigenze,tempistiche e logistiche varie, festeggiamo fine scuola, termine esami e senza dover inventare assurde scusanti fermiamo la sfera del caro mappamondo sulle isoli Cicladi, in particolare sulla tanto mitizzata e altrettanto chiacchierata Mykonos.

Sveglia in piena notte, imbarco sull' airbus brandizzato in arancione fuoco dalla low profile, low cost e low status symbol Easy Jet e con temperatura ibernante raggiungiamo la pista di atterraggio dopo alcuni giro giro tondo dovuti all'eccesso di anticipo sull'orario schedulato ove troviamo il comitato di accoglienza direttamente nella sala ritiro bagagli alla facciaccia di qualsiasi tipo di controllo di sicurezza: i mitici Niolas ci fanno immediatamente capire come questa sia l' isola del tutto permesso, tutto previsto, tutto goduto .

Un cielo blu oltremare ed un mare cobalto fanno da contrasto con le casette di un bianco abbagliante lungo stradine più simili a mulattiere carsiche che a strutture di viabilità turistica, con totale ed assoluto disprezzo di regole, norme e divieti. il Mikonos beach hotel, praticamente monopolizzato dalla comitiva, e' proprio sulla spiaggia, a trecento metri a piedi dal centro e tutto sommato riscuote l'approvazione generale, fatta eccezione del Principe dei Tovaglioli, da sempre piuttosto restio e titubante al momento di lasciare la reggia gallaratesca.

Due nativi di Trastevere ci fanno capire usi e costumi per potersi adeguare immediatamente al luogo anche se i loro tatuaggi da scapola a scapola rappresentanti Piazza San Pietro con finestra del Papa compresa e l'altare della patria con la biga dei cavalli in grande evidenza ci perplime leggermente lasciandoci dubbiosi circa il nostro passato troppo regolare e conformista . La prima spiaggia che trattiamo e' Panormos, elegante, chic, raffinata, tendenzialmente esclusiva con coloratissimi cuscinoni e morbidi tappeti sparsi qua e la sulla battigia, rientriamo prima del calar del sole e qui scatta il dramma tra tutta una serie di vicoli tanto affascinanti quanti intricati. In mezzo a decine di centinaia di persone dal tasso alcolico oltre ogni livello il Caprotti ha la bella idea di perdere il contatto con il gruppone in fuga verso la cena serale, dubbi, perplessità ed una sorta di panico latente cominciano a serpeggiare prima del teorico lieto fine al ristorante Passaggio, tutt'altro che da segnalare ai posteri.

Milioni di sassolini fortunatamente non troppo aguzzi ed appuntiti ci accolgono all'arrivo della nostra giornata marina nella spiaggia di Agrari facendoci rimpiangere ampiamente il clima, l'atmosfera e soprattutto la musica : abbiamo infatti ancora nelle orecchie i vari George Benson, Barry White e Gloria Gaynor ascoltati il giorno precedente,  eterni evergreen che ci permettono di crederci ancora ventenni come praticamente il resto di tutti coloro che ci circondano.

Dopo tutto il pomeriggio passato in spiaggia, spesso a contatto con effusioni varie di soggetti particolarmente predisposti al rapporto interpersonale con elementi del proprio stesso sesso,facciamo tappa al Paradise, spiaggia dalla nomea interstellare grazie alla presenza di Sasa' ed ora apriamo una parentesi al riguardo.

Tanto si era favoleggiato circa questa figura praticamente mitologica diretto erede degli dei greci qua di casa ma nelle cruda realtà' dei fatti trattasi semplicemente di un innocuo bonaccione di Potenza che cerca di solleticare il fantasmino del divertimento che abita in tutti noi, donando energia e passione nello spesso riuscito tentativo di aggregazione fra i vari astanti.

Se poi, proprio per i ricercatori dei particolari, volete sapere che si esibisce tra centinaia di ragazzi ubriachi fradici osannanti ogni suo gesto o parola, praticamente nudo con un invidiabile perizoma con proboscide copri dondolino, al grido di "Open your mind, open your pussy"  questo forse diventa un dettaglio insignificante.

Serata con grandissima riconciliazione alle necessità' gastronomiche grazie a dritta del locandiere di Max che ci permette di raggiungere la spiaggia di Platy Gialos, mettendo le gambe sotto i tavoli di Avli',grandissima qualità',notevole scelta, plauso incondizionato di tutti e venti i commensali.

E' arrivata la mattina del Super Paradise, spiaggia indicata in qualsiasi diario di viaggio contenuto nell'indispensabile sito www.ilgiramondo.net, ed una volta di più' dobbiamo dire che seguire i consigli piuttosto che fare una vacanza fai da te non e' stato un errore: a parte un discesone da finale della coppa del mondo di discesa libera sulla Streif di Kitzbuel, ci troviamo in un angolo di paradiso con mare cristallino, enormi lettini con sofficissimi materassini alti una spanna che per dodici euro in due ci permettono di evitare le calde attenzioni del Melteni, famigerato vento tagliagambe per la prima volta oggi sfiorante i nostri visi già' più' che discretamente abbronzati .

L'happy tour al Super Paradise, nonostante la presenza bordo spiaggia di alcune cubiste e danzatrici del palo, non può' minimamente essere paragonato agli eccessi ed alle esagerazioni di Sasà', probabilmente l'italiano più' conosciuto delle Cicladi ed allora continuiamo con morigeratezza e pacatezza andando sulla punta estrema a nord dell'isola per godere un calare del sole strappalacrime che il buon Aldo, in un momento di magnanima bontà', ha evitato questa volta di definire "un tramonto di merda".

Questa e' l'isola della sodomia ed allora anche noi non potevamo che adeguarci a questa perversione, semplicemente però' con una piccola variante: siamo stati si deflorati posteriormente ma da astuto locandiere che ha fatto fessi venti sprovveduti gonzi italici che hanno scucito la bellezza di 375 euro per un abitante degli abissi sottomarini finito precocemente sulla griglia.

Ci va di traverso il boccone targato Louis Vuitton delle Cicladi e dimentichiamo troppo in fretta le emozioni vissute al faro ove gli otturatori delle nostre digitali chiedevano pietà' per il troppo utilizzo, in particolare per teneri ritratti di famiglia in esterno.

Ci immergiamo fino ai capelli, per i pochi fortunati che ancora li hanno, nella cultura classica ellenica e capitanati dalla guida Annie, cui non pare vero di poter rivivere le emozioni del tempo di Euripide, Sofocle e Temistocle, porta quasi tutta l'allegra brigata in quel di Delos, isoletta sacra ove vide la luce il figlio illegittimo di Zeus, ah che bricconcelli anche queste divinità' ... 

Parlavamo di quasi tutti perchè il grande Max, dall'alto della sua sempre più' sconfinata cultura, pensa bene di bigiare colonne, teatri, resti e vestigia di tremila anni fa sbeffeggiando i gitanti con un messaggio riportante l'url di You Tube ove poter visionare il tutto ancora placidamente spaparanzato nel lettone.

L'escursione,non per piaggeria o timore nei confronti dell'organizzatrice, e' veramente interessantissima, riviviamo in prima persona quella che poteva essere la vita in uno dei più' importanti e ricchi porti della culla della civiltà', al punto che il termine Cicladi deriva proprio dall'essere tutte intorno in circolo a Delos.

Ammiriamo abitazioni, mercati, cisterne ed in un piccolo museo, allestito veramente in maniera molto più' che approssimativa, una marea di reperti di una bellezza a dir poco sconvolgente: ora non saranno più' nessuno, avranno problemi a tirar fine giornata, si sono indebitati con il mondo intero ma bisogna proprio ammettere che 'sti Greci un tempo erano veramente avanti, per non dire oltre ...

Raggiungiamo i detentori del verbo del sapere sommo a Psorou, spiaggia veramente Vip, con lounge bar di categoria, fauna locale finalmente non proselite del credo vendoliano ed attendiamo il rito delle cena serale in una caletta che sinceramente consigliamo senza alcuna remora.

Fantastica l'esperienza di vedere nove pargoli scatenati assalire un supermercato con un budget blindato ma con il permesso di organizzarsi il loro party serale, noi anziani veniamo cacciati fuori ed una volta di più' capiamo che il nostro tempo e' ormai agli sgoccioli, il domani del presente come dicono a Wired e' già' nelle loro mani !!

Un'eccessiva esposizione ai raggi solari deturpa i fini lineamenti facciali del Caprotti che, ridotto ad una sorta di Elephant Man anche a causa delle sue dimensioni ormai pachidermiche  ( Annie dixit ) viene lentamente ostracizzato, esiliato ed evitato per non rovinare l'immagine cool del gruppo, in attesa di essere gettato dalla rupe di Sparta.

Finalmente e' arrivata Roberta, super manager in perenne crescita carrieristica che raggiunge il buon maritino Teto, fino ad ora sempre in disparte, dimentico completamente del figlio in primis e della compagnia in secundis, in quanto impegnato giorno e notte ad ululare a sole e luna come un lupo mannaro il nome della propria amata,  modello Rocky Balboa  accecato

Consultiamo il dizionario dei sinonimi per cercare di trovare i termini più adatti per esprimere garbatamente ed educatamente la nostra contrarietà  nella scelta della spiaggia di Agios Sostis, voluta, sempre voluta, fortissimamente voluta dalla inappuntabile dietologa, terrore di ogni cameriere e di qualsiasi commensale al momento delle ordinazioni culinarie,  ora scrittrice di successo planetario, affascinata dal selvaggio e inospitale nulla assoluto della caletta.

Affezionati alla formula dodici euro due lettini ed un ombrellone da stravacco totale, optiamo allora per Kala Livadi, nella parte meridionale dell'isola, il plauso e' all'unanimità con tronfio orgoglio della nuova capovillaggio Alessandra, che dopo un paio d'ore in loco e' già padrona di ogni tipo di segreto,di aneddoto,di dritta per vivere alla stragrandissima la vacanza, basta sia fatta secondo i suoi dettami .

Sulla strada del rientro, non facendosi attrarre dai languidi richiami della sirena del peccato Sasà, facciamo tappa al monastero di Ano Mera, con l'ufficio del turismo che gentilmente ci mette a disposizione per le foto ricordo anche lo stereotipato pope barbuto, anche se in versione stazzonata, macchiata e forse un po' avvinazzata .

Piccolo psico dramma serale con le due Principessine Irene e Ginevra che dopo un breve giretto nell'intricatissimo dedalo di viuzze pensano bene, molto prima dello scoccare degli undici anni, di chiedere un passaggio ad uno sconosciuto per rientrare in albergo sole solette come niente fosse, dopo un assaggio della movida locale .

Un matrimonio nella landa gallaratese sembra aver dato sollievo ai nostri padiglioni auricolari sottraendoci, tra singhiozzi e rimpianti, la figura dell'animatrice principale di questa settimana ma la tregua dura veramente ben poco in quanto l'arrivo di double R fa apparire il loquace Chicco mitraglia Mentana un dislessico tartaglione.

La cena nella sgrausa trattoria Andreas e Maria, bettola di infimo livello al di fuori della cinta cittadina, mi vede protagonista al momento del pagamento del conto di uno spogliarello virtuale, moralmente e psicologicamente assai doloroso, dovuto agli sguardi bramosi e voluttuosi di 54 occhi di proprietà di 27 maschioni divisi in tre tavoli da nove ed alla ricerca del singolo per far quadrare il cerchio numericamente spaiato .

Oggi optiamo per un all day long a Panormos, tra enormi sofà e puff multicolor posizionati tatticamente lungo la battigia ove terminiamo con lo sforzo enorme di appropinquarci a cena nel ristorante della spiaggia, purtroppo per l'oste eravamo solo noi, ma la qualità del cibo, l'essere pieds dans l'eau o per meglio dire ditoni plantari nella sabbia,sotto le stelle,deve essere annoverato come un piacevolissimo plus di questa vacanza .

Per l'ultimo vero e proprio giorno di mare propendiamo, con maggioranza assoluta a votazione palese, di farci coccolare dai pregi e dalle comodità dei super materassini di Kala Livadi, ove le ore ci sfuggono tra le mani come sabbia in una clessidra troppo rapida.

I nove pistoli si organizzano l'ennesimo party serale, io ad Annie ci facciamo stampare sul faccione un tramonto da applauso a Little Venice, ove si ripropone il rito propiziatorio dello splash come tradizione formenteriana, in questo caso arricchito dalle evoluzioni acrobatiche di virtuosi del kite-surf che si librano sull'orizzonte cangiante.

Cerchiamo di entrare da Interni, il ristorante più raffinato ed esclusivo dell'isola, non abbiamo prenotato, quando diciamo da che albergo proveniamo la buttadentro Miss Pelopponeso ci guarda schifati e solo la parola magica, ci manda Vito il Sultano, ci permette l'entrata nel forziere di Zio Paperone, ove finiamo debitamente spennati dopo un cena molto più cool e glamour che soddisfacente .

Il calendario ci e' ostile, fischia il vento e soffia la bufera ed un Melteni veramente rabbioso, dopo averci dato scampo in tutti questi giorni, ci fa capire che e' ora di fare armi e bagagli e tornare a casetta tutti, nessuno escluso, con un ottimo ricordo di questa prima, fantastica settimana di luglio .